La costruzione del computer fallisce

Picone e i suoi collaboratori compiono imponenti sforzi per avviare la fase esecutiva della costruzione del computer (progetto che però fallirá  e lo costringerá  a ripiegare sull’acquisto). La scelta di Picone è di puntare sulla statunitense SEAC (Standard Electronic Automatic Computer).

La SEAC fa capo alla Electronic Computer Section del National Bureau of Standards, a cui avrebbe dovuto affiancarsi la S.AR.A. - Elettronica di Roma, ditta specializzata nel campo delle microonde appartenente alla CISA-Viscosa e con stabilimento nella zona della Magliana. La Olivetti, dopo un periodo in cui la sua partecipazione è stata incerta, rinnova la sua piena adesione alla collaborazione. Purtroppo, difficoltá  internazionali e interne inducono però Picone ad abbandonare l’idea della costruzione del computer. Tanto più che i rivali incalzano: nel 1954, il Politecnico di Milano decide di acquistare un computer, e il Centro studi calcolatrici elettroniche di Pisa decide di dirottare il finanziamento per la costruzione di un elettrosincrotrone sulla costruzione di un computer.