Il momento del CINAC

Nel 1958, Picone riprende i contatti con la Olivetti per la progettazione comune del nuovo “calcolatore INAC”, che sarà  battezzato CINAC. Fra il 1958 e il 1959, si muove per dotare l’INAC di un calcolatore più potente di FINAC, i cui limiti sono evidenti rispetto ai computer di nuova generazione, totalmente transistorizzati.

Il momento era quanto mai opportuno perché Mario Tchou, ingegnere nato a Roma da un diplomatico cinese che si era formato negli Usa, era rientrato in Italia nel 1955, all’epoca del progetto della costruzione della “Calcolatrice Elettronica Pisana” (CEP), il primo calcolatore interamente progettato e costruito in Italia, e aveva appena realizzato, nel 1959, l’ELEA-9003 dell’Olivetti, uno dei primissimi computer al mondo interamente a transistor.

Per inciso, anche l’IAC aveva collaborato alla CEP, realizzandone un simulatore sulla CINAC.Purtroppo la prematura morte di Tchou ridimensiona i progetti e il CINAC diventa operativo solo nel 1965. Il CINAC, avrebbe dovuto essere l’ELEA-9004 e il progetto si basava su una collaborazione IAC-Olivetti. Dopo la morte di Tchou e la vendita del settore elettronico a General Electric, il progetto viene abbandonato.