Guerra e matematica

tavoleÈ un incarico sotto le armi a rivelare al brillante matematico Mauro Picone le enormi potenzialitá  del calcolo numerico: nel 1916, in pieno primo conflitto mondiale, un colonnello gli affida poco più che trentenne, la preparazione di nuove tavole di tiro per l’artiglieria della V Armata.

Fino a quel momento, l’esercito italiano aveva solo quelle per la pianura, inadatte ai combattimenti prevalentemente di montagna della Grande Guerra. Quando non erano inefficaci, poi, gli attacchi dei soldati italiani rischiavano di colpire le proprie linee. Il colonnello Federico Baistrocchi affida al sottotenente e fervente patriota Mauro Picone il compito di preparare nuove tavole che tengano conto dei dislivelli tra bocca da fuoco e bersaglio. Per Picone, brillantemente laureato in matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa circa dieci anni prima, è presto fatto.

Oltre che per distinguersi e dare ancora una volta prova del suo talento, quella è l’occasione per concepire l’idea di un Istituto in cui le possibilitá  del calcolo numerico siano messe a disposizione delle scienze sperimentali e tecniche. Un istituto che, parallelamente, avrebbe contribuito profondamente con la sua attivitá  anche al progresso dell’Analisi.

Anche se, come in seguito sosterrá  ripetutamente lo stesso Picone, l’idea gli deriva da un piccolo “laboratorio di studi balistici”, in realtá  una visione così articolata non può provenire solo da una circostanza episodica. Come scrive Gaetano Fichera (suo allievo, che sarebbe poi divenuto accademico dei Lincei e avrebbe dato importanti contributi all’analisi matematica), “tale creazione fu conseguenza di un processo evolutivo complesso nello sviluppo dell’analisi matematica che, lavorando nel subconscio di un uomo di genio, particolarmente sensibile a tale svolta nel pensiero scientifico qual era Picone, lo condusse, vorrei dire in modo quasi naturale, a dare inizio a un nuovo importante aspetto dell’analisi matematica”.