Mauro Picone (dal 1927 al 1960)

Trovai così un primo, autorevolissimo ed estremamente incoraggiante, consenso all’idea (...) di un Istituto per le Applicazioni del Calcolo (...) destinato, con l’impiego dei più potenti strumenti di calcolo numerico, a sussidiare le scienze sperimentali e la Tecnica, nell’Analisi matematica quantitativa dei loro problemi (...)

Mauro Picone, 1956, ricorda l’incontro con Vito Volterra avvenuto nel 1916.

picone

Mauro Picone (Lercara Friddi, Palermo, 2 maggio 1885 – Roma, 11 aprile 1977) è stato il fondatore e l’ideatore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo. Animatore della matematica applicata e propugnatore del calcolo elettronico, è molto conosciuto anche per l'Identità  di Picone e il Teorema del confronto di Sturm-Picone.  Nel 1903 è stato ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ebbe come insegnanti Ulisse Dini e Luigi Bianchi e conobbe Eugenio Elia Levi. Conseguita a pieni voti la laurea nel 1907, con tesi assegnatagli da Bianchi e che viene ritenuta “degna di stampa”, è stato assistente di Dini fino al 1913, quando si è trasferito al Politecnico di Torino come assistente di Meccanica razionale e di Analisi di Guido Fubini. In questo periodo ha sviluppato ricerche sulle equazioni differenziali ordinarie e alle derivate parziali.

La chiamata alle armi durante la prima Guerra Mondiale (col grado di sottotenente di artiglieria) ebbe una grande influenza sulla sua attività  scientifica. Il suo comandante, il colonnello Federico Baistrocchi, lo incaricò infatti di calcolare tavole di tiro per le artiglierie pesanti in montagna. Prima di allora, le uniche tavole di tiro disponibili erano quelle per la pianura, ed erano del tutto inadeguate al nuovo ambiente in cui si stava combattendo in quei giorni, causando anche seri problemi di fuoco amico. Picone riuscì a risolvere brillantemente il problema grazie a una rigorosa modellizzazione matematica e all’applicazione di tecniche di analisi numerica.

Per questi meriti, nel 1917 fu promosso capitano d’artiglieria e nel 1918 gli fu conferita la croce di guerra, seguita dalla Croix de guerre francese e da altri numerosi riconoscimenti militari. Questa esperienza aggiunse alla sua formazione, rivolta all’astrattezza e alla generalità, la convinzione dell’importanza delle attività  computazionali per fini concreti.

La sua carriera accademica iniziò come assistente alle cattedre di Meccanica Razionale e di Analisi Infinitesimale nel R. Politecnico di Torino a cui seguì l’incarico per l'insegnamento di Analisi infinitesimale e di Analisi Superiore presso la R. Università  di Catania nel 1919. Professore straordinario per la cattedra di Analisi Infinitesimale  alla  R. Università  di Cagliari dal 16 ottobre 1920, ritornò a Catania nel 1922. L'anno successivo ottenne la promozione a ordinario e dopo una breve permanenza a Pisa nel 1924-1925, passò a ricoprire la cattedra di Calcolo Infinitesimale all’Università  di Napoli.

Nella cittá  partenopea c’era una vera e propria facoltà  di matematica, distinta da quella di scienze, e ogni professore ordinario poteva contare su un laboratorio. È qui che gli venne l’idea di mettere a disposizione delle scienze sperimentali e tecniche tutte le potenzialità  del calcolo numerico. È qui che nacque l’idea di realizzare un Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo. A Napoli, Picone si adoperò perché potesse essere costituito un organismo scientifico finalizzato alla soluzione numerica di problemi quantitativi sorti da esigenze applicative, e costituì nel 1927 un Laboratorio di analisi numerica nel quale riuscì ad avviare un'attività  che si fece via via più ricca di risultati.

Nel 1932 si trasferì all'Università  di Roma dove restò fino al collocamento a riposo nel 1960. Nello stesso anno ottenne la fondazione dell'Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo (INAC) nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Di questo organismo, poi trasformato in Istituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC), è stato per molti anni la guida e l’animatore. Nel 1955 l’INAC, che dal 1975 porta il suo nome su iniziativa di Guido Stampacchia, fu il secondo dei centri italiani a essere dotato di un calcolatore elettronico. L'originale creazione dell’INAC consentì a Picone di divenire in breve il più illustre capo scuola della Matematica italiana, dalla cui fucina sono direttamente o indirettamente usciti almeno i tre quarti dei professori di Analisi delle università  italiane. Tra questi si possono ricordare Renato Caccioppoli, Fabio Conforto, Gaetano Fichera, Wolfgang Gröbner, Carlo Miranda, Ennio De Giorgi, Luigi Amerio, Guido Stampacchia, Corrado Böhm, Aldo Ghizzetti, Domenico Caligo.

Picone riuscì a raccogliere presso l’INAC molti dei più promettenti ingegni matematici, a comunicare loro entusiasmo per le ricerche, a indirizzarli su temi di ricerca importanti e ad aiutarli a ottenere una grande quantità  di risultati di rilievo. Gli argomenti di queste ricerche riguardano per la quasi totalitá  le equazioni differenziali e il calcolo delle variazioni e in parte minore questioni di geometria differenziale classica.

A Picone si devono quasi trecento lavori di ricerca. Tra i suoi risultati più noti c’è la già  citata identità  di Picone per le equazioni differenziali ordinarie lineari del secondo ordine dipendenti da un parametro. Molte pubblicazioni di Picone sono poi mosse da motivazioni didattiche e riguardano miglioramenti e precisazioni di risultati precedenti. Un altro tema da lui ampiamente trattato è la maggiorazione a priori delle soluzioni di equazioni differenziali.

A Picone sono stati conferiti numerosi riconoscimenti: tra gli altri il Premio Reale dei Lincei (1938) e la Medaglia d’oro dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte. Picone era membro di numerose accademie, in particolare dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia dei XL e della Pontificia Accademia delle Scienze. Ricevette anche delle lauree honoris causa da diverse universitá  italiane e straniere. Il 15 gennaio 1956, volendo l’Università  di Roma rendergli ossequio, gli è stato donato da parte di 55 matematici (di cui 21 stranieri) un volume dedicatorio che raccoglieva scritti di argomento matematico, e da parte degli allievi del passato una medaglia e un loro album fotografico. Nel maggio del 1975, il CNR, con la partecipazione di Giovanni Leone, Presidente della Repubblica, e di varie personalità, gli rese onori per la sua attività. Come nel 1956, l’Universitá  della capitale gli regalò una medaglia e l’IAC ha curato la stampa di un volume dedicatorio.

Dal dicembre del 2013, nel quadro delle celebrazioni per il 90mo anniversario del CNR, è stata intitolata a Mauro Picone una sala riunioni della sede centrale dell’ente.

I 90 anni dell'IAC sulla webtv del CNR.